Planetario

L'ex cappella di S. Giuseppe ha mantenuto la struttura esterna originaria mentre al suo interno, attraverso un progetto finanziato dalla Regione, è stata adibita a Planetario inaugurato ufficialmente il 10 giugno 2006.

Descrizione

L'ex cappella di S. Giuseppe è oggi trasformata in planetario, dopo l'acquisizione da parte del Comune nel 1998 dai privati titolari del precedente edificio in rovina.
La struttura esterna è quella originaria, con l'eccezione della scala d'accesso, un tempo sul lato frontale ed ora ricavata sul fianco occidentale, e della decorazione in ferro battuto al culmine del tetto rappresentante due orbite intrecciate di pianeti in luogo della croce che c'era precedentemente. Sulle pareti esterne poi si scorgono ora molte variegate decorazioni fino a inizio 2000 ricoperte da uno strato uniforme di pittura bianca. 
L'interno, prima diviso in due locali sovrapposti, è ora interamente occupato dalla struttura metallica del planetario, completamente indipendente dalla tessitura muraria circostante: nella parte superiore trova posto la cupola e la zona proiezione del planetario stesso, mentre nel seminterrato risultano visibili gli scavi effettuati dal 2003 che hanno portato alla luce le antiche fondazioni risalenti, secondo gli archeologi, ai secoli VI e VII, tali da
far presumere la collocazione dell'edificio, strutturato peraltro a foggia di fortino, all'interno del celebre sbarramento attraverso la valle più conosciuto come "muro longobardo".
Col trascorrere dei secoli dell'antico baluardo rimase soltanto un rudere nemmeno più considerato nelle mappe e nei catasti più antichi, se non per il Pilone del Crocifisso che qui sorgeva. 
Non suscita perciò stupore il fatto che quando il chiusino Carlo Cantore nel 1831 acquistò il terreno su cui avrebbe edificato la sua cappella, il sito in catasto fosse semplicemente definito “campo”.
(anno 1855) In occasione dei lavori inerenti la vicina strada del Mulino, si redige un progetto che fa riferimento allo spigolo ovest della “Capella in costruzione di proprietà di Carlo Cantor”: è questo il primo accenno a tale
edificio giunto fino ai nostri giorni.
(anno 1886) Nel 1881 c’era stata la mortale epidemia di difterite che tante vittime aveva mietuto anche alla Chiusa.
Nel 1884 un’altra malattia contagiosa, il colera, aveva costretto il Comune ad affittare due camere per l’allestimento di un lazzaretto. In previsione quindi di altri simili flagelli si era deliberato di cercare un apposito locale da destinare stabilmente a lazzaretto e proprio l’attuale planetario fu giudicato il più adatto grazie alla sua lontananza, a quel tempo, dalle altre case del paese.
Il Comune ricostruì quindi di sana pianta i voltini che reggevano il pavimento con 3400 mattoni, ristrutturando parte della muratura verso nord ed est e rifacendo tre anni dopo la copertura del tetto in lamiera di zinco. 
Tale pavimento sarà smantellato per l’installazione del Planetario nel 2004, mentre si conserveranno ancora le due lunghe putrelle di acciaio che ne reggevano i mattoni.
(anno 1916) La cappella Cantore raggiunse finalmente lo scopo per il quale era stata pensata ed eretta dal suo defunto costruttore, e a provvedere in merito è Clara Cantore, figlia di Carlo e ultima di otto sorelle e due fratelli,
che, una settimana prima di morire, ebbe la gioia di vedere la cappella di suo padre benedetta dal Priore don Borello il 10 maggio 1916, su delega del Vescovo che non aveva potuto intervenire per la pioggia dirotta.
Finalmente, a 80 anni da quando Carlo Cantore aveva acquisito il rudere dell’antico fortilizio con la precisa intenzione di farne una cappella a S. Giuseppe, il progetto diveniva realtà.
Qui si celebrerà Messa fino agli ultimi anni ’50 alla consueta ricorrenza di aprile della festa del “Patrocinio di S. Giuseppe” o in occasione di richieste specifiche a don Paolo Borello, il sacerdote beneficiario dell’antico Beneficio Genta che affiancava il Priore nella cura pastorale del paese.
Subentrerà in seguito uno stato di grave degrado e abbandono progressivo della cappella.
(anno 1998) Il Comune entrò in possesso dell’edificio per usucapione e l’anno successivo venne messo in sicurezza il tamburo superiore.
(anno 2000) Con il nuovo millennio il Comune promosse un innovativo progetto finanziato dalla Regione e destinato a ridare nuova vita al travagliato monumento grazie a uno Studio di fattibilità denominato “Un trenino chiamato Desiderio ovvero la strada segreta del diacono Martino” che interessava i Comuni di Condove, Chiusa e Caprie.
Per l’antica cappella la nuova destinazione d’uso era ormai cosa fatta: sarebbe divenuto un Planetario, ossia un edificio all’interno del quale montare una piattaforma completa di poltroncine per il pubblico e di cupola soprastante su cui proiettare le immagini della volta stellare.
(anno 2006) Il nuovo Planetario, ormai completato nel suo odierno aspetto, venne inaugurato ufficialmente il 10 giugno 2006.

Indirizzo e punti di contatto

Nome Descrizione
Indirizzo Via General Cantore 79
Telefono 346.984.84.90
EMail planetariochiusasanmichele@gmail.com
Web http://www.planetariochiusasanmichele.com (Apre il link in una nuova scheda)

Mappa

Indirizzo: Via General Cantore, 63, 10050 Chiusa di San Michele TO, Italia
Coordinate: 45°6'12,7''N 7°19'33,2''E Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)

Modalità di accesso

Dalla statale e svoltando sulla via principale (via General Cantore) si prosegue dritto fino a Piazza della Repubblica.
L'ingresso del Planetario si trova a sinistra della via antistante la Piazza nominata

Allegati

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